Ripartiamo se ci ri-ascoltiamo

  • 3 Dicembre 2020

L’A.S. attuale è stato un anno molto particolare, segnato dall’arrivo di questa malattia che ha coinvolto tutto il mondo. In particolare, i bambini hanno vissuto la chiusura delle scuole da Marzo a Giugno: un lungo periodo che, se da un lato ha permesso di riscoprire il valore della famiglia, del tempo lento, del risveglio della natura dopo la pausa invernale, dall’altro lato ha tolto qualsiasi forma di IN- CONTRO con l’altro, di socializzazione, di gioco condiviso.

Durante il mese di luglio abbiamo avuto la possibilità di aprire la scuola per centri estivi e, per i bambini che hanno partecipato, è stata un’occasione per ritrovare alcuni dei propri amici e conoscerne di nuovi, riabbracciare le maestre e giocare insieme dopo tanto tempo. Abbiamo potuto rincontrare anche i bambini dell’ultimo anno di Scuola dell’infanzia che avevano perso il passaggio, quel ponte che solitamente si costruisce insieme per il viaggio verso la Scuola Primaria. Con loro abbiamo costruito il filo dell’amicizia, un filo che è stato tagliato durante il periodo di assenza da scuola, ma che poi è stato ricucito e che ci legherà per sempre.

Il tema dell'ASCOLTO

Poi è arrivato il tanto atteso Settembre, con l’ambientamento dei bambini nuovi iscritti e con il ritorno del bambini medi e grandi. Per chi aveva già frequentato la scuola, sicuramente ha trovato un ambiente diverso da prima, con spazi divisi, amicizie nuove e, per alcuni, insegnanti nuove. Ma l’entusiasmo di ritornare ha superato tutte le titubanze iniziali e i bambini si sono adattati subito alle nuove circostanze. Siamo riusciti a fare la festa per i nonni, la festa dell’Angelo Custode e di S. Martino, il tutto in modalità a distanza, ma con lo stesso entusiasmo e con la stessa gioia di ogni anno. I bambini hanno preparato tantissime sorprese da portare a casa.

Per quanto riguarda la programmazione (insegnamento Religione IRC della Cattolica), quest’anno ci sembrava doveroso porre l’attenzione sull’ASCOLTO: tutti, adulti e bambini, avevamo bisogno di raccontare il senso dello smarrimento vissuto Improvvisamente, l’ascolto è quello che ci ha resi prossimi. Questo senso corporeo dell’ascolto doveva essere riscoperto: il mio corpo si fa ascolto, che non è solo ascolto dell’altro, ma anche ascolto di come la natura riparte con noi che abbiamo imparato ad ascoltarla diversamente nel silenzio che abbiamo vissuto: ecco che abbiamo inserito esperienze pratiche come la vendemmia, la scoperta delle pannocchie, la semina del frumento, osservazioni della natura che cambia.

La seconda parte dell'anno

Dopo averci ascoltato e dopo averci guardato, il nostro cuore è diventato spazio largo, profondo dove accogliere i racconti degli altri. Ed ecco che qui abbiamo inserito il racconto della Parola di Dio: la Parabola del Seminatore. Lo scorso anno non abbiamo potuto terminare il viaggio dell’Arca di Noė, ma abbiamo voluto partire dalla costruzione di un mondo che era stato distrutto. La Parabola del Seminatore ci accompagnerà durante tutto l’Anno Scolastico: seminare per ri- costruire. Per la preparazione al S. Natale partiamo proprio da Gesù come piccolo seme che non si stanca mai di scendere dentro ciascuno, di nascere, di essere presente li dove c’è bisogno di Lui, della Sua Vita. Il desiderio di Gesù di abitare nel nostro cuore, come il desiderio del genitori di far spazio nella loro vita alla loro nascita. Anche i genitori verranno coinvolti in questo percorso, perché crediamo nell’importanza dei valori condivisi.

Nella seconda parte dell’anno ci soffermeremo sui Doni ricevuti da Dio, che in noi ha seminato e che ogni giorno continua a seminare: è importante essere un terreno che fruttifica, perché Dio ci vuole felici, capaci di tirare fuori il meglio di noi. A noi il compito di svilupparli, mettendoli a disposizione degli altri, ma questo dipende da noi: per questo ci dona sempre semi, mai frutti.